23 Nov 2020, diario

C’è un tempo troppo breve, a volte solo un istante, in cui riesci a guardare ogni passo sul tuo cammino.

La scena è quella di un paesaggio interiore. Dentro casa entrava molta luce, anche se l’aria fuori era fredda.
C’è un tempo troppo breve, a volte solo un istante, in cui riesci a guardare ogni passo sul tuo cammino.
La scena è quella di un paesaggio interiore. Dentro casa entrava molta luce, anche se l’aria fuori era fredda.
Oggi è domenica. Ho visto l’alba in bagno. Ho visto scendere la sera vicino ad un lampione acceso. Posso vedere il tempo scorrere in avanti e all’indietro.
Entro margini più indefiniti del qui e ora.
Il tempo è un viaggio in qualunque direzione. Dov’è l’inizio ? E il presente qui ? Lontano da dove ?
So che c’è un tempo, anche minimo, dove potersi sentire in qualunque luogo, fuorché qui. Dalla porta entrava persino troppa luce, è stata una giornata fredda, ma c’era il sole.
Forse conosci già la risposta, ma ne vuoi trovare un’altra, o più semplicemente ci vuoi arrivare più lentamente. Allora cerchi attraverso le immagini la via per arrivarci, sottraendo elementi, depurando il caos dei pensieri.
Abitare se stessi è anche suddividere i propri spazi. Ancora una giornata di sole.
Ci sono momenti in cui vorresti essere altrove. E comunque, effettivamente, sei altrove.
Essere ospite in diretta del più antico gruppo fotografico italiano per una serata dedicata alle mie fotografie è stata un’emozione grande. Ringrazio di cuore l’amico Enzo Pertusio e la Società Fotografica Subalpina. Oggi c’era il sole, anche di sera.
Certe volte ho l’impressione di camminare nel vuoto, seguendo una strada di luce.
Un minuto dopo il pranzo. La cucina è in uno stato di disordine composto. Fuori c’è il sole.
Nelle pieghe del silenzio, istante dopo istante, vedo le immagini passarmi davanti, seguendo un tempo circolare che confonde.
C’era il sole, ma anche la luce della cucina era accesa.
Con l’andare del tempo ti accorgi che una maschera ti separa dalla luce.
Dopo pranzo è entrato un po’ di sole.
Appena scende il sole, risalgono le ombre dei volti che mai ho conosciuto. Come un vuoto.
Invece è mattino, e nel cielo lattiginoso sono ancora vivi alcuni fiori di ciliegio d’inverno.
Il tempo è una strada illuminata, mentre cammino ascoltando jazz. È trasparente, come la danza di basso e il piano.
Il sabato risotto. Lo cucinava mio padre. Lo cucinava mia madre. Adesso è compito mio profumare la casa all’ora di pranzo. Oggi è sabato.